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      Cosette fu incaricata delle commissioni, di scopare le stanze, la corte e la strada, di lavare i piatti ed anche di portare grossi pesi. I Thénardier si credettero tanto più autorizzati ad agire così, in quanto la madre, che era sempre a Montreuil a mare, incominciò a non pagare puntualmente, tanto che alcuni mesi rimasero in arretrato.
      Se, in capo a quei tre anni, quella madre fosse ritornata a Montfermeil, non avrebbe riconosciuto la propria figlia. Cosette, tanto graziosa e fresca al suo arrivo in quella casa, era ora magra, slavata ed aveva un aspetto inquieto: «Sorniona!» dicevano i Thénardier.
      L'ingiustizia l'aveva resa permalosa e la miseria brutta. Le rimanevano solo gli occhioni, che facevan pena perché, così grandi, vi si scorgeva una enorme tristezza. Era straziante vedere, d'inverno, quella povera bimba, che non aveva ancora sei anni, tremante sotto i vecchi cenci di tela, tutti buchi, scopare la strada all'alba, con un'enorme scopa nelle manine rosse ed una lagrima nei grandi occhi.
      In paese la chiamavano l'Allodola. Il popolino, che ama i traslati, s'era preso il gusto di dar quel nome a quel piccolo essere, non più grosso d'un uccello, tremante, sveglio per primo nella casa e nel villaggio, sempre in istrada e per i campi, prima dell'alba. Soltanto, la povera Allodola non cantava mai.
      LIBRO QUINTODISCESA
      I • STORIA D'UN PROGRESSO NELLE CONTERIE NEREChe ne era, frattanto di quella madre la quale, stando agli abitanti di Montfermeil, sembrava avesse abbandonato la sua creatura?


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I miserabili
di Victor Hugo
pagine 1886

   





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