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      Tritata, l'ortica è buona per le galline e, triturata, per il bestiame; il grano dell'ortica, misto al foraggio, dà lucentezza al pelo degli animali, mentre la radice mescolata col sale, dà un bel colore giallo. Del resto, è un fieno eccellente, che può essere falciato due volte. E che cosa occorre all'ortica? Poca terra, nessuna cura e nessuna coltivazione; solo, il grano cade a mano a mano ch'essa matura ed è difficile da raccogliere. Ecco quanto, con lieve briga, l'ortica sarebbe utile, mentre, se la si trascura, diventa nociva, ed allora la si uccide. Quanti uomini somigliano all'ortica!» E soggiunse, dopo una pausa: «Tenete presente, amici miei, che non vi sono né cattive erbe né cattivi uomini: vi sono soltanto cattivi coltivatori.»
      Inoltre, i fanciulli l'amavano, perché sapeva fare graziosi lavorucci colla paglia e le noci di cocco.
      Quando vedeva la porta d'una chiesa parata a lutto, entrava; andava in cerca di funerali, come altri in cerca di battesimi. La vedovanza e la disgrazia altrui l'attiravano, per via della sua grande dolcezza; si univa agli amici in lutto, alle famiglie vestite di nero, ai preti officianti intorno ad un feretro e pareva desse volentieri per testo ai suoi pensieri quelle funebri salmodie, piene della visione d'un altro mondo. L'occhio fisso al cielo, come aspirasse ai misteri dell'infinito, ascoltava quelle voci tristi, che cantavano sull'orlo dell'oscuro abisso di morte.
      Faceva tante buone azioni, di nascosto, come ci si nasconde per le cattive.


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I miserabili
di Victor Hugo
pagine 1886