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      Eccomi salvo: tutto è finito. C'era solo una porta semiaperta, dalla quale il mio passato potesse fare irruzione nella mia vita, e questa porta viene ad essere murata! E per sempre! Codesto Javert che mi turba da tanto tempo, codesto temibile fiuto che pareva m'avesse indovinato, che m'aveva indovinato, perdio! e mi seguiva dappertutto; codesto spaventoso cane da caccia sempre puntato su di me, è finalmente sviato, occupato altrove, assolutamente messo fuor di strada! Ora è soddisfatto e mi lascerà tranquillo, dal momento che ha nelle mani il suo Jean Valjean! E forse, chissà? È probabile che voglia lasciare la città. E tutto questo è accaduto senza di me! Io non c'entro per nulla! E dunque? Che c'è di disgraziato, in questo? Se qualcuno mi vedesse, sulla mia parola, crederebbe che mi fosse capitata una catastrofe. Dopo tutto, se capita del male a qualcuno, non è colpa mia: è la provvidenza che ha fatto tutto, ed essa, verosimilmente, vuole che le cose vadano così! Ho io il diritto di scompigliare quello ch'essa ha sistemato? Che cosa vado cercando, ora? In cosa sto per impicciarmi? Non mi riguarda. Come! Non sono contento? Ma che m'occorre, dunque? Lo scopo al quale aspiro da tanti anni, il sogno delle mie notti, l'oggetto delle mie preghiere al cielo, la sicurezza, eccola raggiunta! Iddio lo vuole, ed io non ho nulla da fare contro la volontà di Dio. E perché Dio lo vuole? Perché io continui quel che ho incominciato, perché faccia il bene, perché sia un giorno un grande ed incoraggiante esempio, perché si possa dire finalmente che v'è stato un poco di felicità allato a quella penitenza che ho subita ed a quella virtù alla quale sono tornato!


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I miserabili
di Victor Hugo
pagine 1886

   





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