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      A guardarla, non si sarebbe creduto che fosse una ammalata in stato quasi disperato; somigliava più a chi sta per volar via che a una sul punto di morire.
      Il ramo, allorché una mano s'avvicina per staccarne un fiore, freme e sembra voglia al tempo stesso nascondersi ed offrirsi; e il corpo umano ha qualcosa di simile, quando giunge l'istante in cui le dita della morte stanno per coglier l'anima.
      Madeleine rimase qualche tempo immobile vicino a quel letto, guardando alternativamente l'ammalata e il crocifisso, come due mesi prima, il giorno in cui era venuto per la prima volta a vederla in quell'asilo. Stavano entrambi nello stesso atteggiamento, ella dormendo, egli pregando; solo, ora, appena due mesi più tardi, ella aveva i capelli grigi, egli bianchi.
      La suora non era entrata con lui. Egli stava vicino al letto, in piedi, col dito sulle labbra, come se nella stanza vi fosse qualcuno da far tacere.
      Ella aperse gli occhi, lo vide e disse con serenità, sorridendo:
      «E Cosette
      II • FANTINE FELICENon ebbe un gesto di sorpresa né di gioia; era la gioia personificata. Quella semplice domanda: «E Cosette?» fu fatta con tanta profonda fede, tanta certezza, con un'assenza tanto completa d'inquietudine e di dubbio, ch'egli non seppe articolar parola; ella continuò:
      «Sapevo che eravate qui; dormivo, ma vi vedevo. Vi sto vedendo da molto tempo e v'ho seguito cogli occhi tutta notte; eravate in paradiso e avevate intorno figure celesti.»
      Egli alzò gli occhi verso il crocifisso.
      «Ma dunque,» ella riprese «ditemi dov'è Cosette.


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I miserabili
di Victor Hugo
pagine 1886

   





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