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      L'avvocato aveva tratto argomento da ciò per alcuni epifonemi, disgraziatamente poco nuovi, sugli errori giudiziari, eccetera, eccetera; il presidente, nel suo riassunto, s'era dichiarato d'accordo col difensore ed in pochi minuti la giuria aveva messo fuori causa Champmathieu.
      Tuttavia, all'avvocato generale occorreva un Jean Valjean e, non avendo più Champmathieu, prese Madeleine.
      Immediatamente dopo messo in libertà Champmathieu, l'avvocato generale s'appartò col presidente; ed insieme conferirono «sulla necessità di impadronirsi della persona del sindaco di Montreuil a mare.» Questa frase, in cui si trovano tanti di, è dell'avvocato generale, scritta di suo pugno sulla minuta del rapporto da lui fatto al procuratore generale. Passata la prima emozione, il presidente fece poche obiezioni. Bisognava bene che la giustizia avesse il suo corso; e poi, per dir tutto, sebbene il presidente fosse un brav'uomo abbastanza intelligente, era realista sfegatato, quasi fanatico, e s'era sentito urtato che il sindaco di Montreuil a mare parlando dello sbarco a Cannes, avesse detto l'imperatore e non Buonaparte.
      L'ordine d'arresto fu quindi spiccato e l'avvocato generale lo spedì a Montreuil per mezzo d'una staffetta, incaricando della sua esecuzione l'ispettore Javert. È noto che Javert, immediatamente dopo fatta la sua deposizione, era tornato a Montreuil a mare.
      Egli stava alzandosi, nel momento in cui la staffetta gli consegnò l'ordine d'arresto e il mandato di cattura; la staffetta, essa pure un poliziotto assai pratico del suo mestiere, mise al corrente Javert, in due parole, di quello ch'era avvenuto ad Arras.


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I miserabili
di Victor Hugo
pagine 1886

   





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