Pagina (395/1886)

   

pagina


Pagina_Precedente  Pagina_Successiva  Indice  Copertina 

      Ella s'impaurì.
      Ed allora vide una cosa inaudita, tanto che mai nulla di simile le era apparso nei più sinistri delirî della febbre. Vide la spia Javert afferrare per il bavero il sindaco e il sindaco chinare il capo. Le parve che il mondo s'ottenebrasse.
      Javert, infatti, aveva preso Valjean per il collo.
      «Signor sindaco!» gridò Fantine.
      Javert scoppiò a ridere, di quella spaventosa risata che gli metteva in mostra le gengive.
      «Non c'è nessun signor sindaco, qui!»
      Jean Valjean non tentò di scostare la mano che teneva il bavero della sua finanziera. Disse invece:
      «Javert...»
      Javert l'interruppe: «Chiamatemi signor ispettore.»
      «Signore,» riprese Jean Valjean «vorrei dirvi una parola da solo a solo.»
      «Forte! Parla ad alta voce!» rispose Javert. «Con me si parla ad alta voce!»
      Valjean continuò, abbassando ancora la voce:
      «Ho una preghiera da farvi...»
      «Ti dico di parlare ad alta voce.»
      «Ma la cosa dev'essere sentita solo da voi...»
      «E che me ne importa? Io non t'ascolto!»
      Jean Valjean si voltò verso di lui e disse rapidamente, sottovoce:
      «Accordatemi tre giorni! Tre giorni, per andare a prendere la figlia di questa poveretta! Pagherò quello che ci vorrà: m'accompagnerete, se volete.»
      «Hai voglia di ridere?» gridò Javert. «To', non ti credevo tanto stupido! Mi chiedi tre giorni per svignartela! E dici che è per andare a prendere la figlia di questa sgualdrina! Ah, ah! Bene, benissimo!»
      Fantine sobbalzò.
      «Mia figlia!» esclamò. «Andar a prendere mia figlia! Allora non è qui! Rispondetemi, sorella, dov'è Cosette?


Pagina_Precedente  Pagina_Successiva  Indice  Copertina 

   

I miserabili
di Victor Hugo
pagine 1886

   





Javert Valjean Fantine Valjean Jean Valjean Javert Valjean Javert Cosette