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      Jean Valjean prese fra le mani il capo di Fantine e l'accomodò sull'origliere, come avrebbe fatto una madre per suo figlio; le riannodò il cordoncino della camicia, le raccolse sotto la cuffia i capelli. Fatto questo, le chiuse gli occhiIl volto di Fantine, in quel momento sembrava stranamente illuminato: la morte è l'ingresso nella gran luce
      Una mano di Fantine pendeva dal letto. Jean Valjean s'inginocchiò davanti a quella mano e la baciò; poi, rialzandosi e volgendosi a Javert: «Ora,» disse «sono con voi.»
      V • UNA TOMBA ADATTAJavert condusse Jean Valjean alla prigione della città.
      L'arresto del signor Madeleine produsse a Montreuil a mare un'impressione, o, per meglio dire, una commozione straordinaria. Ci duole di non poter simulare che per quella sola frase era un galeotto, a poco a poco tutti l'abbandonarono; in meno di due ore tutto il bene che aveva fatto fu dimenticato ed egli fu soltanto «un galeotto». Bisogna dire, per giustizia, che non erano ancor noti i particolari del caso d'Arras. Per tutto il giorno si sentirono in ogni punto della città discorsi come questi:
      «Sapete? Era un prigioniero messo in libertà!» «Chi?» «Il sindaco.» «Macché! Madeleine?» «Proprio.» «Davvero?» «Non si chiamava Madeleine: ha un nome spaventoso, Béjean, Bojean, Boujean.» «Mio Dio!» «È stato arrestato.» «Arrestato!» «È detenuto nella prigione di città in attesa d'essere trasferito.» «Lo trasferiscono? E dove?» «Sarà mandato alle assisi per una grassazione da lui compiuta tempo fa.» «Ebbene, ne dubitavo!


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I miserabili
di Victor Hugo
pagine 1886

   





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