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      Bisognava a tale uopo che uscisse il sole e seccasse il terreno; ma il sole non comparve. Non era più l'appuntamento d'Austerlitz. Quando il primo colpo di cannone venne tirato, il generale inglese Colville guardò l'orologio e constatò ch'erano le undici e trentacinque.
      L'azione s'impegnò forse con maggior furia di quanto non volesse l'imperatore, dall'ala sinistra francese sopra Hougomont. Nello stesso tempo Napoleone assalì il centro, gettando la brigata Quoit sopra la Haie-Sainte, e Ney spinse l'ala destra francese contro la sinistra inglese, che s'appoggiava su Papelotte.
      L'attacco di Hougomont era un po' una finta; doveva attirare Wellington e farlo gravitare a sinistra, secondo il piano stabilito. Quel piano sarebbe riuscito, se le quattro compagnie delle guardie inglesi ed i coraggiosi belgi della divisione Perponcher non avessero solidamente tenuto la posizione; tanto che Wellington, invece di raccogliervi grandi masse, poté limitarsi a spedirvi per tutto rinforzo altre quattro compagnie di guardie e un battaglione del Brunswick.
      L'attacco dell'ala destra francese su Papelotte era a fondo. Rovesciare la sinistra inglese, tagliar la strada di Bruxelles, sbarrare eventualmente il passo ai prussiani, forzare Mont-Saint-Jean, ributtare Wellington su Hougomont e di là su Braine-l'Alleud e poi su Hal, era quanto poteva esserci di più chiaro.
      A parte qualche incidente, quell'attacco riuscì; Papelotte fu preso e la Haie-Sainte conquistata.
      Un particolare: nella fanteria inglese, specialmente nella brigata Kempt, v'erano moltissime reclute.


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I miserabili
di Victor Hugo
pagine 1886

   





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