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      I prussiani, lanciati sulle orme della disfatta, si spinsero più oltre e Wellington si recò al villaggio di Waterloo per redigere il suo rapporto a lord Bathurst.
      Se mai il sic vos non vobis è stato applicabile, lo è stato certo a quel villaggio di Waterloo, che non ha fatto niente ed è rimasto a mezza lega dal luogo dell'azione. Mont-Saint-Jean è stato cannoneggiato, Hougomont incendiato, Papelotte bruciato, Plancenoit arso, la Haie-Sainte presa d'assalto e la Belle-Alliance ha visto l'abbraccio dei due vincitori; pure, questi nomi si conoscono a malapena e Waterloo, che non ha preso parte alla battaglia, ne ha tutto l'onore.
      Noi non siamo di quelli che adulano la guerra; quando l'occasione si presenta, le diciamo in faccia quel che le va detto di vero. La guerra ha spaventose bellezze che non abbiamo nascoste ed ha pure, conveniamone, parecchie turpitudini; una delle più sorprendenti, è la rapida spogliazione dei morti, dopo la vittoria. L'alba che segue una battaglia si leva sempre su cadaveri nudi.
      Chi fa una cosa simile? Chi insudicia così il trionfo? Di chi è quella lurida mano furtiva che s'introduce nella tasca della vittoria? Chi sono quei borsaiuoli che fanno il loro colpo alle spalle della vittoria? Alcuni filosofi, e fra essi Voltaire, affermano che sono precisamente gli stessi artefici della gloria: sono gli stessi, dicono, senza mutamento; quelli che sono in piedi derubano quelli che giacciono in terra. L'eroe del giorno è il vampiro della notte; si ha bene il diritto, dopo tutto, di spogliare un poco un cadavere di cui si è l'autore.


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I miserabili
di Victor Hugo
pagine 1886

   





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