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      Permettere il male, fa parte della bontà; e Turenna era tanto buono, che lasciò mettere a ferro e fuoco il Palatinato. Si vedevano al seguito degli eserciti più o meno saccheggiatori, secondo che il capo era più o meno severo. Hoche e Marceau non ne avevan con loro; Wellington (e noi gli rendiamo volentieri siffatta giustizia) ne aveva pochi.
      Pure, nella notte dal 18 al 19 giugno, i morti vennero spogliati. Wellington fu rigido: ordinò di passare per le armi chiunque fosse preso in flagrante delitto. Ma la rapina è tenace ed i predoni rubavano da una parte del campo di battaglia, mentre li fucilavano dall'altro. La luna, sinistra, illuminava quella pianura.
      Verso mezzanotte, un uomo s'aggirava, o meglio strisciava, dalla parte della strada incassata d'Ohain. Era, secondo tutte le apparenze, uno di coloro che abbiamo testé caratterizzato; né inglese, né francese, né contadino, né soldato, meno uomo che gula, attratto dall'odore dei morti, aveva per vittoria il furto e veniva a svaligiare Waterloo; indossava un camiciotto ch'era un poco un cappotto, inquieto ed audace, andava sempre avanti e guardava sempre indietro. Chi era quell'uomo? Probabilmente, la notte la sapeva più lunga, sul conto suo, del giorno. Non aveva sacco, ma sotto il cappotto s'aprivano evidentemente grandi tasche; di tanto in tanto si fermava, esaminava la pianura intorno a sé, come per vedere se non fosse osservato, s'abbassava bruscamente, smoveva in terra qualcosa di silenzioso e immobile, poi si risollevava e se la svignava.


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I miserabili
di Victor Hugo
pagine 1886

   





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