Pagina (525/1886)

   

pagina


Pagina_Precedente  Pagina_Successiva  Indice  Copertina 

      Camminava china in avanti, la testa bassa, come una vecchia; il peso del secchio le stirava e le irrigidiva le braccia magre, mentre il manico di ferro finiva d'intorpidire e di gelare le sue manine bagnate; di tanto in tanto era costretta a fermarsi ed ogni volta che si fermava l'acqua che traboccava dal secchio le cadeva sulle gambe nude. E questo accadeva in un bosco, di notte, d'inverno, lungi da ogni sguardo umano, a una bimba di otto anni. V'era solo Iddio, in quel momento, che vedesse quella triste cosa. E certo sua madre, ahimè! Poiché son cose che fanno aprire gli occhi ai morti nella tomba.
      Ella ansava con una specie di rantolo doloroso; i singhiozzi le serravan la gola, ma non osava piangere tanto paura le faceva la Thénardier, anche da lontano. Era avvezza a figurarsi sempre la Thénardier presente.
      Pure, in quel modo, non poteva fare molta strada e andava con grande lentezza. Aveva un bel diminuire la durata del le soste e camminare fra l'una e l'altra il maggior tempo possibile; pensava con angoscia che le sarebbe bisognata più di un'ora per tornare così a Montfermeil e che la Thénardier l'avrebbe picchiata. Quell'angoscia s'univa allo spavento di esser sola nel bosco, di notte: era spossata dalla stanchezza e non era ancora uscita dal bosco. Giunta ad un vecchio castagno che le era noto, fece un'ultima fermata più lunga delle altre, per ben riposarsi; poi raccolse tutte le sue forze, riprese il secchio e si rimise coraggiosamente a camminare. Tuttavia quel povero essere non poté far a meno d'esclamare: «O mio Dio!


Pagina_Precedente  Pagina_Successiva  Indice  Copertina 

   

I miserabili
di Victor Hugo
pagine 1886

   





Iddio Thénardier Thénardier Montfermeil Thénardier Dio