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      «È pesantissimo, proprio,» disse fra i denti. Poi aggiunse: «Quanti anni hai, piccina?»
      «Otto anni, signore.»
      «E vieni da lontano, con questo peso?»
      «Dalla sorgente, che è nel bosco.»
      «E vai lontano?»
      «A un buon quarto d'ora di qui.»
      L'uomo rimase un momento senza parlare, poi disse bruscamente: «Non hai la mamma, dunque?»
      «Non lo so,» rispose la bimba.
      E prima che l'uomo avesse avuto il tempo di riprendere a parlare aggiunse:
      «Ma non credo. Le altre l'hanno, ma io non l'ho.»
      E dopo una pausa riprese:
      «Credo di non averla mai avuta.»
      L'uomo si fermò; depose il secchio a terra, si chinò e mise ambo le mani sulle spalle della bimba, facendo uno sforzo per guardarla e vedere il suo viso nell'oscurità. La figura magra e meschina di Cosette si disegnava vagamente al livido chiarore del cielo.
      «Come ti chiami?» disse l'uomo.
      «Cosette.»
      L'uomo ebbe come una scossa elettrica. La guardò ancora, poi levò le mani dalle spalle di Cosette e, raccolto il secchio, si rimise in cammino.
      Di lì a un momento chiese:
      «Dove abiti, piccina?»
      «A Montfermeil, se siete pratico.»
      «E noi siamo diretti là?»
      «Sì, signore.»
      Egli fece ancora una pausa, poi chiese di nuovo:
      «E chi è stato a mandarti a quest'ora a cercare l'acqua nel bosco?»
      «È stata la signora Thénardier
      L'uomo replicò, con un tono di voce che voleva sforzarsi di parere indifferente, ma nel quale v'era un tremito singolare:
      «E che cosa fa, la tua signora Thénardier
      «È la mia padrona,» disse la bambina. «Tiene l'albergo.»
      «L'albergo?» disse l'uomo. «Ebbene: v'andrò ad alloggiare stanotte.


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I miserabili
di Victor Hugo
pagine 1886

   





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