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      «Sì, signora, me ne vado.»
      «Dunque il signore,» ella riprese «non aveva affari a Montfermeil
      «No. Sono di passaggio, ed è tutto. Signora,» aggiunse «quanto vi debbo?»
      La Thénardier, senza rispondere, gli porse il conto piegato. L'uomo spiegò il foglio e lo guardò; ma la sua attenzione era visibilmente altrove.
      «Signora,» egli riprese «fate buoni affari, qui a Montfermeil
      «Così così, signore,» rispose la Thénardier, stupefatta di non vederlo esplodere. E proseguì, con accento elegìaco e lamentoso:
      «Oh, signore sono brutti tempi! E poi ci sono così pochi borghesi dalle nostre parti! È un mondo ristretto, vedete? E se non ci capitassero di tanto in tanto viaggiatori generosi e ricchi come il signore, poveri noi! Abbiamo tante spese! Guardate: quella piccina ci costa un occhio del capo.»
      «Quale piccina?»
      «O bella! La piccina, sapete bene... Cosette! L'Allodola, come dicono in paese.»
      «Ah!» disse l'uomo.
      Ella continuò:
      «Come sono stupidi, questi contadini, coi loro soprannomi! Ha piuttosto l'aria d'un pipistrello che d'una allodola. Vedete, signore? Noi non chiediamo l'elemosina, ma non possiamo farla: non guadagniamo niente e dobbiamo pagare molto. La licenza, le imposte, la tassa sulle porte e finestre, il centesimo addizionale! Il signore sa che il governo domanda terribilmente quattrini. E poi, io ho le mie figlie e non ho bisogno di mantenere i figli degli altri.»
      L'uomo riprese, con una voce che si sforzava di rendere indifferente, ma nella quale v'era un tremito:
      «E se ve ne sbarazzassero?


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I miserabili
di Victor Hugo
pagine 1886

   





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