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      Egli camminava tenendola per mano e dicendole tante dolci cose.
      Perciò Cosette divenne molto allegra. La vecchia dava ordine alla stanza, faceva da mangiare e andava a far le provviste; e vivevano sobriamente, avendo sempre un po' di riscaldamento, ma come persone di pochissimi mezzi. Jean Valjean non aveva cambiato nulla al mobilio del primo giorno; soltanto, aveva fatto sostituire con una porta cieca quella a vetri dello stanzino di Cosette.
      Portava sempre la finanziera gialla, i calzoni neri e il vecchio cappello. In istrada, lo pigliavano per un povero, tanto che capitava, talvolta, che qualche buona donna si voltasse a dargli un soldo; Valjean riceveva il soldo e salutava profondamente. Capitava pure, alle volte, ch'egli incontrasse qualche poveretto che chiedeva la carità; allora, egli si guardava alle spalle, se nessuno lo vedesse, s'avvicinava furtivo al disgraziato e gli poneva in mano una moneta, talvolta d'argento, allontanandosi poi rapidamente. La cosa aveva i suoi inconvenienti, poiché nel quartiere s'incominciava a conoscerlo sotto il nome del mendicante che fa l'elemosina.
      La vecchia principale inquilina, una creatura arcigna, impastata di curiosità nei riguardi del prossimo, esaminava molto Jean Valjean, senza che egli lo sapesse. Era un po' sorda, il che la rendeva ciarliera; e del suo passato le rimanevano due denti, uno sopra e l'altro sotto, che s'urtavano sempre fra loro. Aveva rivolto qualche domanda a Cosette, la quale, nulla sapendo, non aveva potuto dir nulla, salvo che veniva da Montfermeil.


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I miserabili
di Victor Hugo
pagine 1886

   





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