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      Pareva evidente che quel sonaglio fosse appeso a quell'uomo; ma in tal caso, che cosa poteva significare una cosa simile? Che cos'era quell'uomo, al quale avevano attaccato un sonaglio, come a un ariete o a un bue?
      Mentre andava facendosi queste domande, toccò le mani di Cosette: erano gelide.
      «Oh, mio Dio!» fece.
      E chiamò sottovoce: «Cosette!»
      Ella non aperse gli occhi. Egli la scrollò vivacemente, ma ella non si svegliò.
      «Che sia morta?» disse; e si rizzò in piedi, tremando da capo a piedi. Le idee più spaventose gli attraversarono alla rinfusa la mente; vi sono infatti momenti in cui le supposizioni orrende ci assediano come un branco di furie e sforzano con violenza le pareti del nostro cervello. Quando si tratta di coloro che amiamo, la nostra prudenza inventa tutte le pazzie. Egli si ricordò che il sonno all'aria aperta, in una notte fredda, può essere mortale.
      Cosette, pallida, era ricaduta in terra distesa, ai suoi piedi, senza fare un movimento. Egli ascoltò il suo respiro: respirava, ma d'un respiro che gli parve debole e prossimo a spegnersi.
      Come scaldarla? Come svegliarla? Tutto ciò che non era quella preoccupazione si cancellò nella sua mente, ed egli si slanciò, smarrito, fuori della rovina.
      Bisognava assolutamente che, entro un quarto d'ora, Cosette fosse davanti ad un fuoco, in un letto.
      IX • L'UOMO DAL SONAGLIOSi diresse verso l'uomo che aveva scorto in giardino, dopo aver preso in mano il rotolo di denaro che si trovava nella tasca del panciotto. Quell'uomo teneva il capo chino e non lo vedeva venire; in pochi passi, Jean Valjean lo raggiunse e l'affrontò, gridando:


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I miserabili
di Victor Hugo
pagine 1886

   





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