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      Prendete il cavo filo per filo, oppure prendete separatamente tutti i piccoli motivi determinanti e li romperete l'uno dopo l'altro e direte: «È tutto qui?» Intrecciateli e torceteli insieme e ne verrà fuori un'enormità: ecco esitare Attila, fra Marciano all'Oriente e Valentiniano all'Occidente, ecco attardarsi Annibale a Capua, ecco Danton, che s'addormenta ad Arcis-sur-Aube.
      Come che fosse, nello stesso momento in cui s'accorse che Jean Valjean gli sfuggiva, Javert non perdette la testa. Sicuro che il forzato in contravvenzione colla vigilanza non potesse esser lontano, stabilì appostamenti, organizzò trappole ed imboscate e batté il quartiere per tutta la notte. La prima cosa che vide, fu il disordine del lampione al quale era stata tagliata la fune; indizio prezioso, che però lo trasse in inganno, facendo deviare tutte le sue ricerche verso il vicolo Genrot. In quel vicolo vi sono muri piuttosto bassi, che danno sopra alcuni giardini, i recinti dei quali confinano con immense distese di terreni incolti, e Jean Valjean aveva evidentemente dovuto fuggir di là. Sta di fatto che, s'egli si fosse addentrato più profondamente nel vicolo Genrot, l'avrebbe probabilmente tentato; e si sarebbe perduto, poiché Javert esplorò quei giardini e quei terreni come se stesse cercando un ago.
      Sul far del giorno, lasciò in osservazione due uomini intelligenti e fece ritorno alla prefettura, vergognoso come una spia che si sia lasciata prendere da un ladro.
      LIBRO SESTOIL PICCOLO PICPUS
      I • VICOLO PICPUS, NUMERO 62


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I miserabili
di Victor Hugo
pagine 1886

   





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