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      Ciascuna a turno, fa quel che chiamano la riparazione. La riparazione è la preghiera per tutti i peccati, tutte le colpe, tutti gli eccessi, tutte le violazioni, tutte le iniquità e tutti i delitti che si commettono sulla terra. Per dodici ore consecutive, dalle quattro del pomeriggio alle quattro del mattino, oppure dalle quattro del mattino alle quattro del pomeriggio, la suora che compie la riparazione resta inginocchiata sulla pietra davanti al Santo Sacramento, a mani giunte e colla corda al collo, quando la stanchezza diventa insopportabile, si prosterna bocconi, la faccia contro il suolo e le braccia in croce, questo è tutto il suo sollievo. In quell'atteggiamento, prega per tutti i colpevoli dell'universo, cosa grande fino al sublime.
      Siccome quell'atto si compie davanti ad un palo in cima al quale arde un cero, si dice indistintamente fare riparazione o essere al palo. Anzi, per umiltà, le suore preferiscono questa ultima espressione, che contiene un'idea di supplizio e di umiliazione.
      Fare la riparazione è una funzione che assorbe tutta l'anima. La suora che sta al palo non si volterebbe nemmeno se il fulmine cadesse alle sue spalle.
      Inoltre v'è sempre una suora inginocchiata davanti al Santo Sacramento, per un periodo di un'ora; si danno il cambio, come soldati in sentinella, ed in questo consiste l'Adorazione Perpetua.
      La superiora e le madri portano quasi sempre nomi improntati a particolare gravità e che ricordano, non già santi o martiri, ma momenti della vita di Gesù, come la madre Natività, la madre Concezione, la madre Presentazione, la madre Passione; i nomi delle sante, però, non sono proibiti.


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I miserabili
di Victor Hugo
pagine 1886

   





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