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      Due severissime duchesse, le signore di Choiseul e di Sérent, visitavano spesso la comunità, in cui eran certo ammesse in virtù del privilegio di Magnates mulieres, e facevano gran paura al collegio. Quando passavano le due vecchie signore, le povere giovanette tremavano e chinavano il capo.
      Del resto, a sua insaputa, il signor di Rohan era oggetto dell'attenzione delle collegiali. In quell'epoca era appena stato nominato, in attesa dell'episcopato, vicario dell'arcivescovo di Parigi, ed era sua abitudine venire piuttosto spesso a cantare negli uffici della cappella delle suore del Piccolo Picpus. Nessuna delle giovani recluse poteva scorgerlo, per via della tenda di saia; ma egli aveva una voce dolce e un po' esile ch'esse eran riuscite a riconoscere e a distinguere. Era stato moschettiere e inoltre lo dicevano quasi galante, molto ben pettinato, coi bei capelli castani disposti a riccioli intorno al capo; si diceva che avesse una grande e magnifica cintura nera e che la sua sottana nera avesse il più elegante taglio del mondo. Egli teneva molto occupate tutte quelle fantasie sedicenni.
      Nessun rumore esterno penetrava nel convento; pure, vi fu un anno in cui vi giunse il suono d'un flauto. Fu un avvenimento, e le collegiali d'allora se ne ricordano ancora.
      Era un flauto che qualcuno suonava nelle vicinanze, sempre sullo stesso motivo, un motivo oggi ben lontano: Mia Zetulbè, vieni a regnare sulla mia anima; lo si sentiva due o tre volte al giorno. Le giovanette passavano ore intere ad ascoltare e le madri vocali erano sconvolte; i cervelli lavoravano e le punizioni piovevano.


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I miserabili
di Victor Hugo
pagine 1886

   





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