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      Quand'ebbe finito di parlare, la superiora interruppe la rotazione del rosario fra le dita e gli disse:
      «Potreste, prima di sera, procurarvi una sbarra di ferro, una robusta sbarra di ferro?»
      «Per quale uso?»
      «Per servir di leva.»
      «Sì, reverenda madre,» rispose Fauchelevent.
      La superiora, senza aggiunger parola, s'alzò ed entrò nella camera vicina, ch'era la sala del capitolo e nella quale, probabilmente, stavan adunate le madri vocali. Fauchelevent rimase solo.
      III • MADRE INNOCENTETrascorse all'incirca un quarto d'ora; poi la superiora rientrò e tornò a seder sulla sedia.
      «Papà Fauvent
      I due interlocutori sembravano preoccupati. Stenograferemo come meglio ci sarà possibile il dialogo che s'iniziò.
      «Madre reverenda?»
      «Conoscete la cappella?»
      «Ho in essa una specie di celletta appartata, per sentire la messa e gli uffici.»
      «E non siete mai entrato nel coro, per lavoro?»
      «Due o tre volte.»
      «Si tratta di sollevare una pietra.»
      «Pesante?»
      «La pietra del pavimento ch'è di fianco all'altare.»
      «La pietra che chiude il sepolcreto?»
      «Sì.»
      «Ecco un'occasione in cui sarebbe bene essere in due uomini.»
      «La madre Ascensione, ch'è forte come un uomo, v'aiuterà.»
      «Una donna non è mai un uomo.»
      «Abbiamo solo una donna per darvi aiuto. Ognuno fa quel che può. Per il fatto che don Mabillon dà quattrocentodiciassette epistole di san Bernardo e che Merlonio Horstius ne dà solo trecentosessantasette, io non disprezzo Merlonio Horstius
      «Ed io neppure.»
      «Il merito consiste nel lavorare secondo le proprie forze. Un chiostro non è un cantiere.


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I miserabili
di Victor Hugo
pagine 1886

   





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