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      «Vedo.»
      «Nessun altro uomo, all'infuori di voi, può e deve entrare in quella camera: state attento a ciò. Sarebbe bella che un uomo entrasse nella camera della morte.»
      «Più spesso!»
      «Eh?»
      «Più spesso.»
      «Che cosa dite?»
      «Dico più spesso.»
      «Più spesso di che cosa?»
      «Reverenda madre, io non dico più spesso di che cosa, dico più spesso.»
      «Non vi capisco. Perché dite più spesso?»
      «Per dire come voi, reverenda madre.»
      «Ma io non ho detto più spesso.»
      «Non l'avete detto; ma l'ho detto io, per dire come voi.»
      In quel momento suonarono le nove.
      «Alle nove del mattino e in ogni ora sia lodato ed adorato il santissimo sacramento dell'altare!» disse la superiora
      «Amen,» rispose Fauchelevent.
      L'ora suonò a proposito, interrompendo il Più spesso; poiché è probabile che senza di essa la superiora e Fauchelevent non si sarebbero mai sbrogliati da quella ingarbugliata matassa.
      Fauchelevent s'asciugò la fronte. La superiora fece un nuovo piccolo mormorìo interno, probabilmente d'indole sacra, poi alzò la voce.
      «Da viva, la madre Crocifissione operava conversioni; dopo la morte, farà miracoli.»
      «Oh, li farà!» rispose Fauchelevent, riprendendo la padronanza di sé e facendo uno sforzo per non più inciampare.
      «Papà Fauvent, la comunità è stata benedetta nella madre Crocifissione. Senza dubbio, non è certo concesso a tutti di morire come il cardinale di Bérulle, dicendo la messa, e d'esalare l'anima in Dio, pronunciando queste parole: Hanc igitur oblationem; ma, senz'aspettarsi tanta felicità, la madre Crocifissione ha avuto una morte di gran risalto.


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I miserabili
di Victor Hugo
pagine 1886

   





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