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      «Papà Madeleine
      Nessuno rispose. Fauchelevent ebbe un fremito; si lasciò scivolare nella fossa, più che non vi scendesse, si gettò sul feretro, dalla parte del capo e gridò:
      «Ci siete?»
      Silenzio nella bara.
      Fauchelevent, che non respirava più dal gran tremore, prese lo scalpello e il martello e fece saltare la tavola superiore: il viso di Jean Valjean apparve nel crepuscolo, cogli occhi chiusi, pallido.
      Fauchelevent sentì rizzarglisi i capelli in capo; s'alzò in piedi, poi cadde a ridosso della parete della fossa, come se fosse in procinto d'accasciarsi sulla bara. E guardò Valjean. Questi giaceva, pallido e immobile.
      Fauchelevent mormorò con una voce bassa come un soffio:
      «È morto!»
      E rizzandosi e incrociando le braccia con tanta violenza che i due pugni chiusi vennero a cozzare contro le spalle, gridò:
      «Ecco in che modo l'ho salvato, io!»
      Allora il buon vecchio si mise a singhiozzare, monologando; poiché è uno sbaglio il credere che il monologo non sia in natura. Le forti agitazioni, spesso, parlano ad alta voce.
      «La colpa è di papà Mestienne: perché è morto, quello stupido? Aveva proprio bisogno di crepare, quando meno lo si aspettava? È lui che fa morire papà Madeleine! È lì nella bara, bell'e a posto! È finita. Ma c'è buon senso a far queste cose? Oh, mio Dio, è morto! E della piccina, che ne farò? Che dirà la fruttivendola? È possibile, perdio, che un uomo simile muoia in un modo simile? Quando penso che s'è ficcato sotto la mia carretta! Papà Madeleine, papà Madeleine! È rimasto soffocato, perdiana!


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I miserabili
di Victor Hugo
pagine 1886

   





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