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      Non so chi sia il filosofo che ha detto: Non mancano mai le donne vecchie.
      Quella nuova vecchia si chiamava mamma Burgon e non aveva nulla di notevole nella sua vita, all'infuori d'una dinastia di tre pappagalli, che avevano successivamente regnato sulla sua anima.
      I pił miserabili fra coloro che abitavano la catapecchia erano una famiglia di quattro persone, padre, madre e due figlie gią piuttosto grandi, tutt'e quattro alloggiati nella stessa stamberga, una di quelle celle di cui abbiamo parlato. Quella famiglia non offriva di primo acchito nulla di particolarissimo, salvo l'estrema miseria; il padre, prendendo a pigione la stanza, aveva detto di chiamarsi Jondrette. Qualche tempo dopo il suo ingresso, che aveva singolarmente assomigliato, per ripetere la memorabile espressione della principale inquilina, all'ingresso d'un bel niente, quel Jondrette aveva detto a quella donna che, come colei che l'aveva preceduta, era nello stesso tempo portinaia e scopava la scala: «Mamma tal dei tali, se per caso venisse qualcuno a chiedere d'un polacco o d'un italiano o magari d'uno spagnuolo, sono io.»
      Era quella la famiglia del giocondo bimbo vagabondo. Egli arrivava lą e vi trovava la povertą, la miseria estrema e, cosa ancor pił triste, non un sorriso: freddo nel focolare e freddo nel cuore. Quando entrava, gli chiedevano: «Donde vieni?» Egli rispondeva: «Dalla strada.» Quando se ne andava, gli chiedevano: «Dove vai?» Rispondeva: «In istrada.» La madre gli domandava: «Che cosa vieni a fare qui?


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I miserabili
di Victor Hugo
pagine 1886

   





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