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      Baie! Voi mi direte che l'Europa vale più dell'Asia. D'accordo, che l'Asia sia ridicola; ma non vedo bene come possiate ridere del gran lama, voi popoli occidentali, che avete mescolato alle vostre mode e alle vostre eleganze tutte le immondizie complicate di maestà, dalla camicia sporca della regina Isabella, fino alla seggetta del delfino. Razza umana, dico, mettiti l'anima in pace! Bruxelles è il luogo dove si beve più birra, Stoccolma quello dove si consuma più acquavite, Madrid, più cioccolata, Londra, più vino, Amsterdam, più ginepro, mentre a Costantinopoli si consuma più caffè e a Parigi più assenzio; ecco qui tutte le nozioni più utili. Insomma, Parigi la vince. A Parigi, perfino i cenciaioli sono sibariti; e a Diogene sarebbe altrettanto piaciuto essere cenciaiuolo in piazza Maubert, che filosofo al Pireo. Imparate ancor questo: le taverne dei cenciaiuoli si chiamavano bibines e le più celebri sono la Casserole e l'Abattoir. Dunque, o bettole, bettolacce, trattorie, cànove, cantine, spacci di vino, osterie o osteriuzze dei cenciaiuoli, caravanserragli dei califfi, io vi attesto che sono un epicureo, che mangio da Richard a quaranta soldi e che mi occorrono tappeti di Persia per ravvolgervi dentro, nuda, Cleopatra! Dov'è Cleopatra? To', sei tu, Luigina? Buongiorno.»
      Così andava espandendosi in parole, abbordando al suo passaggio la sguattera, nel suo angolo del retrobottega Musain, Grantaire, ubriaco fradicio.
      Bossuet, stendendo la mano verso di lui, tentava imporgli silenzio, e Grantaire ricominciava:


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I miserabili
di Victor Hugo
pagine 1886

   





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