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      Si fermò, soffocata, poi continuò:
      «Signor Thénardier, questo vecchio t'ha infinocchiato! Vedi? Sei troppo buono! Io, gli avrei tagliato in quattro il gorgozzule, tanto per cominciare! E se avesse fatto il cattivo, l'avrei fatto cuocere vivo! Avrebbe pur dovuto parlare e dir dov'è la ragazza, e dov'è il gruzzolo! Ecco che cos'avrei fatto io! Hanno ragione di dire che gli uomini son più stupidi delle donne! Nessuno! Al numero diciassette! È un gran portone! Nessun signor Fabre, in via Saint-Dominique! E ventre a terra, e mancia al cocchiere e tutto! Ho parlato al portinaio e alla portinaia, ch'è una bella donna robusta, e non lo conoscono!»
      Mario respirò. Ella, Ursula, o l'Allodola, colei ch'egli non sapeva come chiamare, era salva.
      Mentre sua moglie esasperata, vociferava, Thénardier s'era seduto sulla tavola; vi rimase qualche secondo, senza profferir parola, dondolando la gamba destra e guardando lo scaldino con un'aria di fissa meditazione. Infine disse al prigioniero, con un'inflessione lenta e singolarmente feroce:
      «Un falso indirizzo! E cosa speravi, dunque?»
      «Guadagnar tempo!» gridò il prigioniero, con voce tonante.
      E nello stesso momento egli scosse i suoi lacci: eran tagliati. Il prigioniero era legato al letto solo con una gamba.
      Prima che i sette uomini avessero avuto il tempo di dominarsi e lanciarsi su lui, egli s'era chinato sotto il camino, aveva steso la mano verso lo scaldino e s'era rialzato; ed ora Thénardier, la Thénardier e i banditi, ricacciati dallo sbalordimento in fondo alla tana, lo guardavan con stupore alzare sopra il suo capo lo scalpello infuocato dal quale si sprigiovana un bagliore sinistro, quasi libero e in un atteggiamento terribile.


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I miserabili
di Victor Hugo
pagine 1886

   





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