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      Uno di essi levava dal camiciotto e consegnava all'altro una pistola; ma nel momento di consegnargliela s'accorgeva che la traspirazione del petto aveva un poco inumidito la polvere. Allora innescava nuovamente la pistola, aggiungendo un po' di polvere a quella che già si trovava nel bacinetto; poi i due si separavano.
      Un certo Gallais, ucciso poi in via Beaubourg nella sollevazione di aprile, si vantava d'aver in casa settecento cartucce e ventiquattro pietre focaie.
      Il governo ricevette un giorno l'avviso ch'eran state distribuite armi al sobborgo, oltre a duecentomila cartucce. La settimana seguente furono distribuite trentamila cartucce e, cosa notevole, la polizia non poté sequestrarne nemmeno una. Una lettera intercettata diceva: «Non è lontano il giorno in cui, in quattr'ore di orologio, ottantamila patrioti saranno sotto le armi.»
      Tutto questo fermento era pubblico, si potrebbe quasi dire naturale. L'insurrezione imminente preparava il suo uragano con calma, in faccia al governo; e nessuna singolarità mancava a quella crisi ancor sotterranea, ma già percettibile. I borghesi parlavano tranquillamente agli operai di quanto si stava preparando; si diceva: «Come va la sommossa?» col tono in cui si sarebbe detto: «Come sta vostra moglie?»
      Un mobiliere di via Moreau chiedeva: «Ebbene, quando attaccate?» E un altro bottegaio diceva:
      «Si attaccherà presto, lo so. Un mese fa eravate quindicimila, ora siete venticinquemila.» Ed offriva il suo fucile, mentre un vicino offriva in vendita una piccola pistola, per sette franchi.


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I miserabili
di Victor Hugo
pagine 1886

   





Gallais Beaubourg Moreau