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      » «Presso chi?» «Nella via.» «Quali sezioni eran presenti?» «Una sola.» «Quale?» «La sezione Manuel» «Chi era il capo?» «Io.» «Siete troppo giovine per aver preso da solo la grave decisione d'attaccare il governo. Di dove venivano le istruzioni?» «Dal Comitato centrale.»
      L'esercito era pure minato, come la popolazione, e lo dimostrarono poi i moti di Belfort, Lunéville, Épinal. Si contava sul cinquantaduesimo reggimento, sul quinto, sull'ottavo, sul trentasettesimo e sul ventesimo cacciatori. In Borgogna e nelle città del mezzogiorno si piantava l'albero della Libertà, ossia un palo, sormontato dal berretto rosso.
      Quest'era la situazione. E il sobborgo di Sant'Antonio, come abbiam detto al principio, la rendeva sensibile e l'accentuava più d'ogni altro raggruppamento di popolazione: là era il punto debole.
      Quel vecchio sobborgo, popolato come un formicaio, laborioso, coraggioso e collerico come un alveare, fremeva nell'attesa e nel desiderio d'un sommovimento. Tutto vi si agitava, senza che per questo il lavoro fosse interrotto. Nulla potrebbe dare l'idea di quella fisionomia vivace e cupa; vi sono in quel sobborgo strazianti miserie, nascoste sotto il tetto degli abbaini, e anche intelligenze ardenti e rare; soprattutto in materia di miseria e d'intelligenza è pericoloso che gli estremi si tocchino.
      Il sobborgo Sant'Antonio aveva pure altre cause di sussulto; infatti, esso riceve il contraccolpo delle crisi commerciali, dei fallimenti, degli scioperi e delle serrate inerenti alle grandi scosse politiche.


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I miserabili
di Victor Hugo
pagine 1886

   





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