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      Lei: ecco tutto il pensiero di Mario. Non pensava ad altro; sentiva confusamente che il suo vestito diventava indecente e che quello nuovo diventava vecchio; sentiva che le sue camicie si logoravano, come il cappello e le scarpe, ossia che si logorava la sua vita e diceva a se stesso: «Oh, se potessi solo vederla, prima di morire!»
      Una sola idea dolce gli restava: ch'Ella lo aveva amato, che lo sguardo di lei glielo aveva detto, ch'ella non conosceva il suo nome, ma conosceva la sua anima e forse, lą dove si trovava, qualunque fosse il luogo misterioso, lo amava ancora. Chissą ch'ella non pensasse a lui, com'egli pensava a lei? Talvolta, nelle ore buie di ogni cuore che ami, pure avendo soltanto ragioni di dolore e sentendo tuttavia un oscuro sussulto di gioia, diceva a se stesso: «Sono i suoi pensieri, che giungono fino a me!» Poi soggiungeva: «E forse, i miei pensieri giungeranno a lei.»
      Questa illusione, che gli faceva scrollare il capo subito dopo, riusciva tuttavia a gettargli nell'anima qualche luce che talvolta somigliava alla speranza. Di tanto in tanto, soprattutto a quell'ora della sera che pił rattrista i sognatori, lasciava cadere in un quaderno, sul quale scriveva solo questo, la parte pił pura e pił impersonale e pił ideale delle fantasticherie di cui l'amore gli riempiva il cervello. E chiamava ciņ «scriverle».
      Non bisogna gią credere che la sua ragione vacillasse; anzi. Aveva perduto la facoltą di lavorare e di muoversi fermamente verso uno scopo determinato; ma aveva pił che mai la chiaroveggenza e la rettitudine.


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I miserabili
di Victor Hugo
pagine 1886

   





Mario