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      La legna e il vino venivan messi in una specie di scavo semisotterraneo tappezzato di nicchi, vicino alla porta di via Babilonia, e che un tempo aveva servito da grotta al signor presidente; poiché al tempo delle Case di campagna non v'era amore senza grotta.
      Nella porta di via Babilonia v'era una di quelle cassette a salvadanaio destinate alle lettere e ai giornali; ma, i tre abitanti del villino di via Plumet non ricevevano giornali né lettere, e quindi l'utilità della cassetta, un tempo mezzana d'amorazzi e confidente d'un togato donnaiuolo, era ormai limitata agli avvisi dell'esattore delle imposte e agli ordini di montar la guardia. Poiché il signor Fauchelevent, benestante, faceva parte della guardia nazionale, non avendo potuto sfuggire alle strette maglie del ricensimento del 1831; le informazioni assunte dal municipio a quel tempo erano risalite fino al convento del Piccolo Picpus, specie di nube impenetrabile e santa, dalla quale Jean Valjean era uscito venerabile agli occhi del suo municipio mandamentale e, per conseguenza, degno di montar la guardia.
      Tre o quattro volte all'anno, Jean Valjean indossava l'uniforme e prestava servizio di sentinella. Volontierissimamente, del resto; era per lui un travestimento decoroso, che lo univa a tutti, lasciandolo solo. Egli aveva compiuto i sessant'anni, età dell'esenzione regale; ma non ne dimostrava più di cinquanta e, d'altronde, non aveva nessuna volontà di sottrarsi al suo sergente maggiore e di discutere col conte di Lobau.


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I miserabili
di Victor Hugo
pagine 1886

   





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