Pagina (1167/1886)

   

pagina


Pagina_Precedente  Pagina_Successiva  Indice  Copertina 

      Un'avventura! Cosa vuole? Un amorazzo! Ed io? Come! Ed io sarò stato prima il più miserabile degli uomini e poi il più infelice, avrò passato sessant'anni della mia vita in ginocchio, avrò sofferto tutto il soffribile, sarò invecchiato senz'esser stato giovane, avrò vissuto senza famiglia, senza parenti, né amici, né moglie, senza figli, avrò lasciato tracce di sangue su tutti i sassi, tutti i rovi, tutti i paracarri, lungo tutti i muri, sarò stato dolce, malgrado gli altri siano stati duri per me, e buono, malgrado gli altri siano stati cattivi, sarò ridiventato onesto a dispetto di tutto, mi sarò pentito del male che ho fatto ed avrò perdonato quello fatto a me, solo perché nel momento in cui vengo ricompensato, nel momento in cui la è finita, in cui ho raggiunto lo scopo, in cui ho quel che voglio, sì, quello che ho pagato e mi sono guadagnato, tutto questo se ne vada, svanisca ed io perda Cosette, perda la mia vita, la mia gioia, solo perché sarà piaciuto ad uno sciocco qualunque di venire a bighellonare al Lussemburgo
      Allora gli occhi gli si riempivano d'una luce straordinariamente cupa. Non era più un uomo che guardi un uomo, non un nemico che guardi un nemico: era un alano che guarda un ladro.
      Il resto è noto. Mario continuò a fare sciocchezze: un giorno, seguì Cosette in via dell'Ovest e un altro parlò col portinaio. Da parte sua, il portinaio parlò e disse a Jean Valjean: «Conoscete, signore, un giovanotto curioso, che ha chiesto di voi?» E il giorno dopo Valjean gettò a Mario quell'occhiata, della quale, finalmente, Mario s'accorse: otto giorni dopo, aveva sloggiato, giurando che non avrebbe mai più rimesso piede né al Lussemburgo né in via dell'Ovest, e tornò in via Plumet.


Pagina_Precedente  Pagina_Successiva  Indice  Copertina 

   

I miserabili
di Victor Hugo
pagine 1886

   





Cosette Lussemburgo Cosette Ovest Jean Valjean Valjean Mario Mario Lussemburgo Ovest Plumet