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      I suoi muri eran rosi dal salnitro a tal punto, ch'era stato necessario rivestire con un tavolato le vòlte dei dormitorî, perché se ne staccavano pietre che andavano a cadere sui prigionieri coricati nei letti; pure, a dispetto di questa vetustà, si commetteva l'errore di rinchiudere nell'Edificio Nuovo gli accusati più inquieti, di mettervi «le cause grosse», come si dice nel linguaggio delle prigioni.
      L'Edificio Nuovo conteneva quattro dormitorî sovrapposti e un sopralzo, detto la Bell'Aria. Un grande condotto di camino, probabilmente di qualche antica cucina dei duchi di La Force, partiva dal pianterreno, attraversava i quattro piani, tagliava in due tutti i dormitorî, nei quali prendeva la forma d'una specie di pilastro piatto, e saliva a bucare il tetto.
      Gueulemer e Brujon erano nello stesso dormitorio; per precauzione, eran stati messi nel piano inferiore ed il caso faceva sì che la testata dei loro letti s'appoggiasse contro il condotto del camino.
      Thénardier si trovava proprio sul loro capo, in quel sopralzo detto la Bell'Aria.
      Il passante che si fermi in via Culture-Sainte-Catherine, dopo la caserma dei pompieri, davanti al portone della casa dei Bagni, vede un cortile pieno di fiori e d'arbusti piantati entro casse, in fondo al quale si spiega allo sguardo, con due ali di fabbricato, una piccola rotonda bianca, rallegrata da gelosie verdi, il sogno bucolico di Gian Giacomo. Non più di dieci anni or sono, al disopra di quella rotonda s'ergeva un muraglione nero, spaventoso, enorme, al quale essa era addossata.


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I miserabili
di Victor Hugo
pagine 1886

   





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