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      Ma, al fianco e al disotto dei filosofi, v'erano i sofisti, velenosa vegetazione mista al rigoglio salubre, cicuta nella foresta vergine. Mentre il boia bruciava sullo scalone del palazzo di giustizia i grandi libri liberatori del secolo, scrittori oggi dimenticati pubblicavano, con regio privilegio, scritti stranamente disorganizzatori, letti con avidità dai miserabili; alcune di queste pubblicazioni che, bizzarro particolare, eran sotto il patrocinio d'un principe, si ritrovano nella Biblioteca segreta. Questi fatti, profondi, ma ignorati, passavano inavvertiti alla superficie. Talvolta, è per l'appunto l'oscurità stessa d'un fatto che ne forma il pericolo: esso è oscuro perché è sotterraneo. Di tutti questi scrittori, colui che scavò nelle masse, forse, la più malsana galleria, fu Restif de la Bretonne.
      Questo lavoro, peculiare di tutta l'Europa, produsse il maggior guasto in Germania, dove, durante un certo periodo, riassunto da Schiller nel suo famoso dramma I Miserabili, il furto ed il saccheggio s'ergevano a protesta contro la proprietà e il lavoro, certe idee elementari, speciose e false, giuste in apparenza e assurde nella realtà, s'avvolgevano in quelle idee e, in certo qual modo, vi sparivan dentro, prendevano un nome astratto e passavano allo stato di teoria; e in tal modo circolavano tra le folle laboriose, sofferenti ed oneste, all'insaputa di quegli stessi chimici imprudenti che avevan preparato la miscela, e all'insaputa delle masse che l'accettavano. Tutte le volte che si produce un fatto di questo genere, la cosa è grave.


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I miserabili
di Victor Hugo
pagine 1886

   





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