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      Il cencio montò la guardia davanti al tesoro: la virtù rese splendidi quegli straccioni. V'era in quei convogli, entro casse a mala pena chiuse, e talune perfino socchiuse, in mezzo a cento scrigni sfavillanti, quella vecchia corona di Francia tutta in diamanti, sormontata dal carbonchio della regalità del Reggente, che valeva trenta milioni; ed essi custodivano a piedi nudi quella corona.
      Quindi, non più giacquerie. Me ne dispiace per gli abili; è un vecchio spauracchio che ha fatto il suo tempo e che non potrebbe ormai più essere impiegato in politica. La grande molla dello spettro rosso è spezzata: lo sanno tutti. Lo spaventapasseri non spaventa più; gli uccelli si fanno familiari col fantoccio, gli stercorarî vi si posano ed i borghesi ci ridon sopra.
      IV • I DUE DOVERI: VEGLIARE E SPERARE.
      Ciò posto, è proprio dissipato ogni pericolo sociale? No, certo. Niente giacquerie, la società può star sicura da questo lato. Il sangue non le salirà più al capo; però, si preoccupi del modo con cui respira. L'apoplessia non è più da temere, ma la tisi è presente. La tisi sociale si chiama miseria.
      Si muore altrettanto minato che fulminato.
      Non stanchiamoci di ripeterlo. Pensare, prima di tutto, alle folle diseredate e doloranti, sollevarle, fornirle d'aria e di luce, amarle, allargare loro magnificamente l'orizzonte, prodigare sotto tutte le forme l'educazione, offrir l'esempio del lavoro e mai quello dell'ozio, diminuire il peso del fardello individuale, accrescendo la nozione dello scopo universale, limitare la povertà senza limitare la ricchezza, creare vasti campi d'attività pubblica e popolare, aver come Briareo cento mani da stendere da ogni parte agli oppressi e ai deboli, impiegare la potenza collettiva a quel grande dovere di aprire officine a tutte le braccia, scuole a tutte le attitudini e laboratorî a tutte le intelligenze, aumentare il salario, diminuir la fatica, bilanciare il dare e l'avere, vale a dire proporzionare il godimento allo sforzo e il soddisfacimento al bisogno, in una parola, far sprigionare dal meccanismo sociale, a vantaggio di coloro che soffrono e di coloro che ignorano, più luce e più benessere; questo, non lo dimentichino le anime sensibili, è il primo degli obblighi fraterni ed è pure, lo sappiano i cuori egoisti, la prima delle necessità politiche.


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I miserabili
di Victor Hugo
pagine 1886

   





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