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      «Sotto Pantin
      «Hai la chiave del cancello, Thénardier
      «Perdiana!»
      Eponina, che non li lasciava collo sguardo, li vide riprendere la strada dalla quale eran venuti. Allora s'alzò e si mise a strisciare dietro a loro lungo i muri e le case; li seguì così fino al viale. Là si separarono ed ella vide quei sei uomini sprofondarsi nell'oscurità, in cui parve si fondessero.
      V • COSE DELLA NOTTEAllontanatisi i banditi, via Plumet riprese il suo tranquillo aspetto notturno.
      Quello che s'era svolto allora in quella via non avrebbe meravigliato un bosco. Le boscaglie, i cedui, le brughiere, i rami intrecciati stretti hanno una esistenza triste; il formicolìo delle selve dà il senso di subitanee apparizioni dell'invisibile, ciò che è al disotto dell'uomo vi distingue attraverso la nebbia ciò che è al di là dell'uomo; e le cose che noi viventi ignoriamo si confrontano nelle tenebre. La natura irta e selvaggia si sgomenta a certi appressamenti nei quali crede di sentire il soprannaturale. Le forze dell'ombra si conoscono e formano misteriosi equilibri: denti e artigli temono l'inafferrabile; la bestialità assetata di sangue, i voraci appetiti famelici in cerca di preda, gli istinti armati d'unghie e mascelle, che hanno come origine e per unico scopo il ventre, guardano e annusano inquieti l'impassibile linea spettrale sotto un sudario, ritto nella sua veste ondeggiante e incerta, che sembra loro vivere una vita morta e terribile. Materia bruta, essi temono confusamente d'aver a che fare coll'immensa oscurità condensata in un essere ignoto.


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I miserabili
di Victor Hugo
pagine 1886

   





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