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      Una figura nera che sbarra il passaggio ferma d'improvviso la bestia selvatica; ciò che esce dal cimitero intimidisce e sconcerta ciò che esce dall'antro; chi è feroce ha paura di chi è sinistro; e i lupi indietreggiano davanti ad una gola.
      VI • MARIO RIDIVENTA REALE AL PUNTO DI DARE IL PROPRIO INDIRIZZO A COSETTEMentre quella specie di cagna dalla faccia umana montava la guardia davanti al cancello e i sei banditi abbandonavano la partita di fronte ad una ragazza, Mario era vicino a Cosette.
      Mai il cielo era stato più stellato e incantevole, né più tremuli gli alberi, né più penetrante il profumo delle erbe; mai gli uccelli s'erano addormentati tra le foglie con un più dolce cinguettio; mai le armonie della serenità universale avevan meglio risposto alle musiche interiori dell'amore; mai Mario era stato più innamorato, più felice, più estasiato. Ma aveva trovato Cosette triste; aveva pianto ed aveva gli occhi rossi.
      Era la prima nube in quel mirabile sogno.
      Mario aveva chiesto:
      «Che hai?»
      Ed ella aveva risposto:
      «Ecco.»
      Poi, seduta sulla panca vicina alla scalinata, mentr'egli prendeva posto, tutto tremante, accanto a lei, aveva proseguito:
      «Mio padre m'ha detto stamattina di tenermi pronta, perché ha degli affari e forse partiremo da un momento all'altro.»
      Mario tremò da capo a piedi.
      Quando si è alla fine della vita, morire significa partire; ma quando si è al principio di essa, partire vuol dire morire.
      Da sei settimane Mario, a poco a poco, lentamente, per gradi, andava prendendo ogni giorno possesso di Cosette: possesso ideale, ma profondo.


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I miserabili
di Victor Hugo
pagine 1886

   





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