Pagina (1340/1886)

   

pagina


Pagina_Precedente  Pagina_Successiva  Indice  Copertina 

      Per quel che mi riguarda, io mi rendo questa giustizia, di non aver mai amato, in fatto di senza brache, altro che le donne. Diavolo! Le belle ragazze sono belle ragazze! E non c'è nulla da obiettare. Quanto alla piccina, ella ti riceve di nascosto del padre: è nella regola. Anch'io ho avuto faccende del genere, e più d'una. Ma sai cosa si fa? Non si prende la cosa con tanto furore, non ci si precipita nel tragico e non si conclude col matrimonio e col signor sindaco in sciarpa; si cerca nel modo più stupido d'essere un giovane di spirito, si cerca d'aver buon senso. Sdrucciolate, mortali, ma non sposatevi. Si viene a trovare il nonno, che in fondo è un buon diavolo e ha sempre qualche rotolo di luigi in qualche vecchio cassetto, e gli si dice: <Nonno, ecco!> E il nonno dice: <Semplicissimo: bisogna bene che la gioventù se la goda e la vecchiezza si roda. Io sono stato giovane e tu sarai vecchio. Va', ragazzo mio; renderai lo stesso servigio a tuo nipote: eccoti duecento pistole. Divertiti, perdiana! Niente di meglio!> Così deve andare la faccenda: non ci si sposa, ma ciò non costituisce un impedimento. Mi capisci?»
      Mario, impietrito e incapace d'articolar parola, fece segno di no col capo.
      Il buon vecchio scoppiò in una risata, strizzò la palpebra avvizzita, gli battè sul ginocchio con una mano, lo guardò nel bianco degli occhi con aria misteriosa e raggiante, e gli disse, colla più tenera alzatina di spalle:
      «Sciocco! Fattene un'amante.»
      Mario impallidì. Non aveva capito nulla di quanto suo nonno aveva detto; quella cicalata su via Blomet, Pamela, caserma, il lanciere, era passata davanti a Mario come una fantasmagoria.


Pagina_Precedente  Pagina_Successiva  Indice  Copertina 

   

I miserabili
di Victor Hugo
pagine 1886

   





Nonno Semplicissimo Blomet Pamela Mario