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      Il nonagenario portò due o tre volte le mani alle tempie con un'espressione d'angoscia, indietreggiò vacillando e s'abbattè sopra una poltrona, senza polso, senza voce, senza lagrime, scrollando il capo e agitando le labbra istupidito, con negli occhi e nel cuore una tristezza profonda, foriera di tenebre.
      LIBRO NONO
      DOVE VANNO?
      I • JEAN VALJEANQuello stesso giorno, verso le quattro pomeridiane, Jean Valjean stava seduto, solo, sul declivio posteriore d'una delle più solitarie scarpate del Champ de Mars. Fosse prudenza, o desiderio di raccogliersi o semplicemente in seguito ad uno di quegli insensibili cambiamenti d'abitudini che avvengono a poco a poco in tutte le esistenze, egli usciva ora piuttosto di rado con Cosette. Indossava il camiciotto d'operaio, un paio di calzoni di tela scura, e il berretto dalla lunga visiera gli nascondeva il viso. Ormai era calmo e felice riguardo a Cosette e ciò che l'aveva per qualche tempo sgomentato e turbato s'era dissipato; ma, da una settimana o due, gli erano sopraggiunte ansietà di un'altra natura. Un giorno, passeggiando sul viale, aveva scorto Thénardier; in grazia del suo travestimento, l'altro non l'aveva riconosciuto; ma da allora in poi Jean Valjean l'aveva riveduto parecchie volte, ed aveva ormai la certezza che Thénardier gironzolava nel quartiere. Ciò era bastato per fargli prendere una grande decisione.
      Thénardier, da quelle parti, significava tutti i pericoli ad un tempo. Inoltre, Parigi non era tranquilla; i torbidi politici offrivano per chiunque avesse qualche cosa da nascondere nella vita l'inconveniente che la polizia era divenuta inquieta e ombrosissima.


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I miserabili
di Victor Hugo
pagine 1886

   





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