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      Intanto, sulla riva sinistra, la cavalleria municipale si metteva in moto e veniva a sbarrare il ponte, mentre sulla riva destra i dragoni uscivano dai Célestins e si spiegavano per tutto il lungo Senna Morland. Il popolo che trascinava Lafayette li scorse bruscamente alla svolta del lungo Senna e gridò: «I dragoni! I dragoni!» Questi avanzavano al passo, in silenzio, colle pistole nelle fonde, le sciabole nei foderi ed i moschetti nelle tasche d'arcione, con un'aria di sinistra attesa.
      A duecento passi dal ponticello, si fermarono; la vettura sulla quale si trovava Lafayette giunse fino ad essi, che apersero le file, lasciarono la vettura e si richiusero su di essa. In quel momento i dragoni e la folla si toccavano: le donne fuggivano, atterrite.
      Che avvenne in quell'attimo fatale? Nessuno potrebbe dirlo, è quel momento oscuro in cui due nuvole si congiungono. Alcuni dicono che fu intesa dalla parte dell'Arsenale una fanfara che suonava la carica; altri, che una pugnalata venne data da un ragazzo a un dragone. Fatto sta che tre colpi d'arma da fuoco partirono d'improvviso; il primo uccise il maggiore di cavalleria Cholet, il secondo una vecchia sorda, che stava chiudendo la finestra in via Contrescarpe, e il terzo bruciò la spallina d'un ufficiale. Una donna gridò: Si comincia troppo presto! e ad un tratto fu visto dal lato opposto al lungo Senna Morland sbucare al galoppo uno squadrone di dragoni, ch'era rimasto nella caserma, e, lungo la via Bassompierre e il viale Bourdon, colla sciabola sguainata, spazzare tutto davanti a sé.


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I miserabili
di Victor Hugo
pagine 1886

   





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