Pagina (1383/1886)

   

pagina


Pagina_Precedente  Pagina_Successiva  Indice  Copertina 

      » E tutti s'affrettavano a sprangare le porte. Si diceva «Come andrà a finire?» Di momento in momento, a mano a mano che la notte si faceva più fonda, Parigi sembrava tingersi sempre più della cupa fiamma divoratrice della sommossa.
      LIBRO UNDICESIMOL'ATOMO FRATERNIZZA COLL'URAGANO
      I • SCHIARIMENTI SULL'ORIGINE DELLA POESIA DI GAVROCHE. INFLUENZA D'UN ACCADEMICO SU QUESTA POESIANell'istante in cui l'insurrezione, sorgendo dallo scontro del popolo e della truppa davanti all'Arsenale, determinò un movimento di retrocessione nella moltitudine che seguiva il carro funebre e che, in tutta la lunghezza dei viali, pesava, per così dire, sulla testa del convoglio, ci fu un riflusso spaventoso. La calca ondeggiò, le file si ruppero e tutti corsero, si slanciarono e fuggirono, gli uni gridando all'assalto, gli altri col pallor della fuga. La fiumana che copriva i viali si scisse in un batter d'occhi, traboccò a destra e a sinistra e si sparse a torrenti in duecento vie, contemporaneamente, coll'impeto d'una chiusa spalancata. In quel momento un fanciullo cencioso, che scendeva da via Ménilmontant, tenendo in mano un ramoscello di robinia in fiore, colto allora sulle alture di Belleville, scorse nella mostra della bottega di una rigattiera una vecchia pistola da fonda; gettò allora sul lastrico il ramo fiorito e gridò:
      «Signora Cosa, prendo in prestito il vostro ordigno.»
      E scappò colla pistola.
      Due minuti dopo, un'ondata di cittadini spaventati che scappava da via Amelot e da via Basse, incontrò il fanciullo che brandiva la pistola e cantava:


Pagina_Precedente  Pagina_Successiva  Indice  Copertina 

   

I miserabili
di Victor Hugo
pagine 1886

   





Parigi Arsenale Ménilmontant Belleville Amelot Basse