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      Codesta tregua, che si prolungava, era un segno che il governo temporeggiava e andava raccogliendo le forze; quei cinquanta uomini ne aspettavano sessantamila.
      Enjolras si sentì invadere da quell'impazienza che prende le anime forti sulla soglia degli eventi terribili, e andò a cercare Gavroche, che s'era messo a fabbricare cartucce nella sala a pianterreno, alla luce incerta di due candele, poste sul banco per precauzione, per via della polvere sparsa sulle tavole. Quelle due candele non gettavano alcun riflesso all'esterno; inoltre, gli insorti avevano avuto cura di non accender luci nei piani superiori.
      In quel momento, Gavroche era preoccupatissimo, e non certo per le cartucce.
      L'uomo di via delle Billettes era entrato in quel mentre nella sala a terreno ed era andato a sedersi alla tavola meno illuminata. Gli era stato assegnato un fucile da guerra, che teneva fra le gambe; Gavroche, distratto fino a quel momento da cento cose «divertenti», non aveva neppure veduto quell'uomo.
      Quand'egli entrò, Gavroche lo seguì macchinalmente collo sguardo, ammirando il suo fucile; poi, bruscamente, quando l'uomo fu seduto, s'alzò. Coloro che avessero spiato quell'uomo fino a quel momento, lo avrebbero visto osservar tutto, nella barricata e nella banda degli insorti, con singolare attenzione; ma da quando era entrato nella sala, era stato preso da una specie di raccoglimento e sembrava non vedesse più nulla di ciò che accadeva. Il birichino s'avvicinò a quel personaggio pensieroso e si mise a girargli intorno in punta di piedi, come si cammina vicino a qualcuno che si tema di svegliare.


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I miserabili
di Victor Hugo
pagine 1886

   





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