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      Diciamo subito che in seguito, dopo l'azione, quando i cadaveri furono portati nella camera mortuaria e frugati, venne trovata indosso a Le Cabuc una tessera d'agente di polizia. L'autore di questo libro ha avuto fra le mani, nel 1848, il rapporto fatto a tale proposito al prefetto di polizia del 1832.
      E aggiungiamo che, stando ad una strana tradizione della polizia, probabilmente fondata, Le Cabuc era Claquesous. Fatto sta che a partire dalla morte di Le Cabuc, non si seppe più nulla di Claquesous. Costui non lascị alcuna traccia della sua scomparsa e parrebbe essersi amalgamato coll'invisibile; se la sua vita era stata tenebre, la sua fine fu oscurità.
      L'intero gruppo degli insorti era ancora in preda all'emozione di quel processo tragico, ś presto istruito e ś presto finito, quando Courfeyrac rivide nella barricata il giovanottino che nella mattinata era stato a casa sua a chiedere di Mario. Quel giovanottino, che aveva l'aspetto coraggioso e noncurante, era venuto a raggiungere gli insorti sul far della notte.
      LIBRO TREDICESIMO
      MARIO ENTRA NELL'OMBRAI • DA VIA PLUMET AL QUARTIERE SAINT-DENIS
      Quella voce che attraverso il crepuscolo aveva chiamato Mario alla barricata di via Chanvrerie gli aveva fatto l'effetto della voce del destino. Egli voleva morire e gliene veniva offerta l'occasione; batteva alla porta del sepolcro e una mano nell'ombra gliene porgeva la chiave. Simili vie d'uscita che nelle tenebre si offrono alla disperazione sono tentatrici; Mario scosṭ la sbarra che l'aveva lasciato passare tante volte, usć dal giardino e disse: «Andiamo!


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I miserabili
di Victor Hugo
pagine 1886

   





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