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      Vide la guerra civile aperta come un baratro davanti a sé e vide che stava per cadere in essa. Allora tremò.
      Pensò a quella spada di suo padre, che il nonno aveva venduto ad un rigattiere e ch'egli aveva così dolorosamente rimpianta; e si disse che quella spada, valorosa e casta, aveva fatto bene a sfuggirgli ed a scomparire irritata nelle tenebre e che, se essa era scomparsa in quel modo, ciò era accaduto perché essa era intelligente e prevedeva l'avvenire, prevedeva la sommossa, la guerra dei fossati, la guerra dei selciati, la fucileria dagli spiragli delle cantine, i colpi dati e ricevuti a tergo; si disse che quella spada, proveniente da Marengo e da Friedland, non voleva andare in via Chanvrerie e che, dopo quello che aveva fatto col padre, non voleva fare altrettanto col figlio! Si disse che se quella spada fosse stata presente e se, avendola raccolta al capezzale del padre morto, avesse osato prenderla e portarla seco in quella battaglia notturna tra francesi e francesi in un crocicchio, essa gli avrebbe certo bruciato le mani e si sarebbe messa a fiammeggiare davanti a lui, come la spada dell'angelo! Si disse ch'era una felice combinazione ch'essa non esistesse e fosse scomparsa, che era ben fatto, ch'era giusto, che suo nonno era stato il vero custode della gloria di suo padre e ch'era meglio che la spada del colonnello fosse stata messa all'asta, venduta al rigattiere e buttata nei ferrivecchi, piuttosto che far sanguinare oggi il fianco della patria.
      Poi si mise a piangere amaramente.


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I miserabili
di Victor Hugo
pagine 1886

   





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