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      Quando fu al sommo, quando quel fantasma tremante e terribile, ritto su quel mucchio di rovine al cospetto di milleduecento fucili invisibili, si rizzò di fronte alla morte come se fosse più forte di essa, tutta la barricata assunse nelle tenebre un aspetto soprannaturale e gigantesco. Vi fu una di quelle pause silenziose che sorgono soltanto intorno ai prodigi.
      In quel silenzio il vecchio agitò la bandiera rossa e gridò:
      «Viva la rivoluzione; Viva la repubblica; Fratellanza! Uguaglianza! E la morte!»
      Dalla barricata si sentì un mormorìo commosso e rapido, come d'un prete frettoloso, che biascichi una preghiera. Era probabilmente il commissario di polizia che faceva le intimazioni legali dall'altro estremo della via.
      Poi la stessa voce squillante che aveva gridato: «Chi va là?» gridò:
      «Ritiratevi.»
      Mabeuf, livido e torvo, gli occhi illuminati dalla fiamma, alzò la bandiera al disopra della fronte e ripeté:
      «Viva la repubblica!»
      «Fuoco!» disse la voce.
      Una seconda scarica, come una mitraglia, s'abbatté sulla barricata.
      Il vecchio piegò le ginocchia, poi si rialzò, lasciò cadere di mano la bandiera all'indietro e si rovesciò sul lastrico, come un pezzo di legno, lungo disteso e le braccia in croce. Alcuni rivoli di sangue scorsero sotto il suo corpo, mentre la sua vecchia testa, pallida e triste, pareva guardasse il cielo.
      Una di quelle emozioni superiori all'uomo, che fanno che si dimentichi perfino di difendersi, s'impadronì degli insorti, che s'accostarono al cadavere con timore reverente.


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I miserabili
di Victor Hugo
pagine 1886

   





Fratellanza