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      Come, non esser nulla! E allora, come abbiam detto or ora, ebbe da capo a piedi un fremito di rivolta e sentì fin nel radice dei capelli l'immenso risveglio dell'egoismo, e l'io urlò dal profondo di quell'uomo.
      Esistono frane interiori. La penetrazione d'una disperata certezza non avviene nell'uomo senza che siano allontanati e spezzati certi elementi fondamentali che sono talvolta l'uomo stesso. Quando giunge a quel grado, il dolore è il si salvi chi può di tutte le forze della coscienza. Sono crisi fatali, dalle quali pochi di noi escono immutati e fermi nel loro dovere poiché, quando il limite del dolore è superato, la più imperturbabile virtù rimane sconcertata. Valjean riprese la carta asciugante e si convinse di nuovo; rimase chino e come impietrito su quelle tre righe irrecusabili, coll'occhio fisso; e dentro di lui si produsse tale oscurità, che si sarebbe potuto credere che tutto di quell'anima stesse crollando.
      Esaminò quella rivelazione, ingrandendola con la fantasticheria, con una calma apparente e spaventosa; è una cosa terribile, infatti, quando la calma dell'uomo giunge fino alla freddezza della statua. E misurò il passo spaventoso che il suo destino aveva fatto senza ch'egli se ne avvedesse; ricordò i timori dell'estate precedente, così follemente dissipati; riconobbe il precipizio e vide ch'era sempre lo stesso. Solo, Valjean non ne era più sull'orlo, ma in fondo.
      Cosa incredibile e straziante, v'era caduto dentro senza accorgersene. Tutta la luce della sua vita se n'era andata, mentr'egli credeva sempre di vedere il sole.


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I miserabili
di Victor Hugo
pagine 1886

   





Valjean