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      E soggiunse:
      «Credo che sappiate che stiamo per morire.»
      Senza rispondere, Jean Valjean aiutò l'insorto da lui salvato ad indossare la sua uniforme.
      V • QUALE ORIZZONTE SI VEDA DALL'ALTO DELLA BARRICATALa situazione di tutti, in quell'ora fatale e in quel luogo inesorabile, aveva per risultante e culmine la malinconia suprema d'Enjolras.
      Enjolras aveva in sé tutto della rivoluzione, eppure era incompleto quanto può esserlo l'assoluto; aveva troppo del Saint-Just e troppo poco dell'Anacarsi Clootz. Tuttavia la sua mente, nella società dell'A B C aveva finito per subire una certa attrazione magnetica verso le idee di Combeferre; e, da qualche tempo, andava a poco a poco uscendo dalla stretta forma del dogma, per abbandonarsi alle ampiezze del progresso tanto ch'era giunto ad accettare, evoluzione definitiva e magnifica, la trasformazione della grande repubblica francese in immensa repubblica umana. Quanto ai mezzi immediati, data la situazione violenta, egli li voleva violenti; in ciò non era mutato ed era rimasto di quella scuola epica e terribile che viene riassunta in questa parola: Novantatré.
      Enjolras stava ritto in piedi sulla scala di pietre, con un gomito sulla canna della carabina. Pensava e trasaliva, come se gli passassero intorno misteriose ventate; i luoghi dove sta la morte producono siffatti effetti degni del tripode. Dalle sue pupille, piene di una luce interiore, uscivano lampi invano trattenuti. Ad un tratto, egli alzò il capo; i suoi capelli biondi si rovesciarono all'indietro, come quelli dell'angelo sulla cupa quadriga fatta di stelle, e parve di vedere una criniera di leone, che si scompigliasse in una fiamma d'aureola.


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I miserabili
di Victor Hugo
pagine 1886

   





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