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      Padre e figlio entrarono nel labirinto di viali alberati che conduce alla grande scalinata del boschetto, dalla parte di via Madame.
      Non appena essi furono fuori di vista, il maggiore si coricò lesto sul ventre, sull'orlo arrotondato della vasca, e, tenendosi colla sinistra chino sull'acqua lì lì per cadervi, stese colla mano destra il bastoncino verso il dolce. I cigni, vedendo il nemico, s'affrettarono e produssero col petto una spinta favorevole al piccolo pescatore; l'acqua rifluì davanti ai cigni ed una di quelle molli ondulazioni concentriche spinse dolcemente la focaccia verso il bastoncino del fanciullo. Mentre i cigni arrivavano, il bastoncino toccò il dolce. Il bimbo diede un colpo deciso, trasse a sé la focaccia, spaventò i cigni, afferrò il dolce e si rialzò. Il dolce era inzuppato d'acqua; ma essi avevano fame e sete. Il maggiore fece due parti della focaccia, una grossa ed una piccola, prese la piccola per sé e diede la grossa al fratello, dicendogli:
      «Cacciati questo nel gozzo.»
      XVII • «MORTUUS PATER FILIUM MORITURUM EXPECTAT»
      Mario s'era lanciato fuori della barricata e Combeferre l'aveva seguito ma era troppo tardi. Gavroche era morto. Combeferre riportò il paniere colle cartucce; Mario portò il fanciullo.
      «Ahimè!» pensava; «ciò che il padre aveva fatto per suo padre, egli lo rendeva al figlio. Soltanto, Thénardier aveva riportato suo padre vivo; egli, riportava il figlio morto».
      Quando Mario rientrò nella ridotta, con Gavroche sulle braccia, aveva anch'egli, come il fanciullo, il viso inondato di sangue.


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I miserabili
di Victor Hugo
pagine 1886

   





Madame Combeferre Mario Thénardier Mario Gavroche