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      «Mario!»
      «Signore,» disse Basco «hanno portato or ora il signore. È andato alla barricata e...»
      «Ed è morto!» gridò il vecchio, con voce terribile. «Ah, brigante!»
      Ed una specie di lugubre trasfigurazione fece sorger ritto come un giovanotto quel centenario.
      «Signore,» egli disse «voi siete il medico. Cominciate a dirmi una cosa: è morto, nevvero?»
      Il medico, al colmo dell'ansietà, rimase in silenzio.
      Gillenormand si torse le mani con uno spaventoso scoppio di risa.
      «È morto! È morto! S'è fatto ammazzare alle barricate! E per odio contro di me! Perché l'ha fatto contro di me! Oh, bevitore di sangue! In questo modo mi ritorna a casa! È morto, miseria della mia vita!»
      Si diresse ad una finestra e la spalancò, come se soffocasse e, ritto di fronte all'ombra, si mise a parlare nella via, alle tenebre:
      «Ferito, sciabolato, sgozzato, sterminato, tagliuzzato, fatto a pezzi! Guardatelo un po', questo pezzente! Lo sapeva bene che l'aspettavo, che gli avevo fatto mettere in ordine la sua camera, che avevo messo al capezzale del mio letto il suo ritratto di quand'era bambino! Lo sapeva bene che non aveva che da tornare e che da anni ed anni lo chiamavo, che di sera mi rincantucciavo vicino al fuoco colle mani sulle ginocchia, per non saper che fare, tanto da imbecillirne! Sapevi benissimo tutto questo e sapevi che sarebbe bastato che tu rientrassi e dicessi: 'Sono io', perché fossi tu il padrone di casa, e perché io t'ubbidissi e tu facessi quel che ti fosse piaciuto di questo vecchio babbeo di tuo nonno!


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I miserabili
di Victor Hugo
pagine 1886

   





Basco