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      «Primo: prego il signor prefetto di dare un'occhiata alla presente;
      «Secondo: i detenuti che ritornano dall'istruttoria si levano le scarpe e restano a piedi nudi sul pavimento, mentre vengono perquisiti. Parecchi di essi tossiscono, ritornando in prigione; questo comporta notevoli spese d'infermeria;
      «Terzo: pedinare è una buona cosa, con uno scaglionamento d'agenti di tanto in tanto; ma bisognerebbe che nelle occasioni importanti almeno due agenti non si perdessero mai di vista, affinché, qualora per un motivo qualunque uno di essi venisse meno al suo dovere, l'altro lo sorvegliasse e lo sostituisse;
      «Quarto: non ci si spiega perché il regolamento speciale della prigione Madelonnettes proibisca al prigioniero d'avere una sedia, neppure a pagamento;
      «Quinto: alle Madelonnettes vi sono soltanto due sbarre alla cantina, il che permette alla cantiniera di lasciarsi toccare la mano dai detenuti;
      «Sesto: i detenuti, detti abbaiatori, che chiamano gli altri detenuti al parlatorio, si fanno pagare due soldi dal prigioniero, per gridare il suo nome distintamente. È un furto;
      «Settimo: per un filo mancante alla trama, nel laboratorio dei tessitori vengono trattenuti dieci soldi al prigioniero; è un abuso dell'imprenditore, perché non per questo la tela è meno buona;
      «Ottavo: è spiacevole che i visitatori della Force debbano attraversare il cortile dei ragazzi per recarsi al parlatorio di Santa Maria Egiziaca;
      «Nono: è notorio che tutti i giorni, nei cortili della prefettura, si sentono i gendarmi raccontare gli interrogatori rivolti dai magistrati agli imputati.


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I miserabili
di Victor Hugo
pagine 1886

   





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