Pagina (1718/1886)

   

pagina


Pagina_Precedente  Pagina_Successiva  Indice  Copertina 

     
      Mentre stava meditando, aveva, appunto sotto il peso della sua meditazione, chinato il capo; cosa naturale, ma poco abile. Quando lo rialzò, non v'era più nulla. L'uomo s'era cancellato nel bosco e nel crepuscolo.
      «Perdiana!» disse Boulatruelle. «Lo ritroverò e scoprirò la parrocchia di quel parrocchiano. Quell'individuo che va a spasso di mattina ha un perché, ed io lo saprò; non vi sono segreti nel mio bosco, senza ch'io mi ci metta di mezzo.»
      Afferrò la zappa, ch'era assai aguzza.
      «Ecco,» brontolò «quel che ci vuole per frugare la terra e un uomo.»
      E, come si collega un filo con un altro, seguendo meglio che poté l'itinerario che l'uomo aveva dovuto percorrere, si mise in cammino attraverso il ceduo.
      Fatti un centinaio di passi ben lunghi, il giorno, che incominciava a sorgere, l'aiutò: alcune pedate nella sabbia, qua e là, erbe calpestate ed eriche schiacciate, giovani rami piegati nei cespugli e che stavan raddrizzandosi con graziosa lentezza, come le braccia d'una bella donna che si stiri, risvegliandosi, gli indicarono una specie di traccia. Egli la seguì, poi la perdette. E il tempo passava. S'addentrò nel bosco e giunse ad una specie di eminenza; un cacciatore mattutino, che passava lungi sopra un sentiero, fischiettando l'aria di Guillery, gli suggerì l'idea d'arrampicarsi sopra un albero. Sebbene vecchio, era agile; là si trovava un altissimo faggio, degno di Titiro e di Boulatruelle, e questi vi salì, più in alto che gli fu possibile.
      L'idea era buona, e, esplorando la solitudine dalla parte dove il bosco è completamente fitto e selvaggio, Boulatruelle scorse ad un tratto l'uomo.


Pagina_Precedente  Pagina_Successiva  Indice  Copertina 

   

I miserabili
di Victor Hugo
pagine 1886

   





Boulatruelle Guillery Titiro Boulatruelle Boulatruelle