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      «Scannato non è la parola. Fatto sta che i grandi geni rivoluzionari, che indiscutibilmente non erano cattivi, ch'erano eroi, perdiana! trovarono che Andrea Chénier li infastidiva un poco, e lo fecero ghigliot... Ossia quei grandi uomini, il sette termidoro, nell'interesse della pubblica salvezza, pregarono Andrea Chénier che facesse il piacere...»
      Gillenormand, strozzato dalla sua stessa frase, non poté continuare; e poiché gli era impossibile terminarla o ritrattarla, il vecchio, sconvolto da tante emozioni, si lanciò, mentre sua figlia riassettava il guanciale dietro Mario, fuori della camera da letto con tutta la sveltezza consentitagli dall'età, ne richiuse la porta alle proprie spalle e tutto rosso, congestionato, colla bava alla bocca e gli occhi fuori dall'orbita, si trovò a dar di naso nell'onesto Basco, che stava lustrando gli stivali in anticamera. Lo ghermì per il bavero e gli gridò in pieno viso con furore: «Per le centomila incudini del diavolo, quei briganti l'hanno assassinato!»
      «Chi, signore?»
      «Andrea Chénier
      «Sì, signore,» disse Basco spaventato.
      IV • LA SIGNORINA GILLENORMAND FINISCE PER NON TROVAR PIÙ MAL FATTO CHE IL SIGNOR FAUCHELEVENT SIA ENTRATO CON QUALCHE COSA SOTTO IL BRACCIO.
      Cosette e Mario si rividero.
      Rinunciamo a dire quello che fu la loro conversazione. Vi sono cose che non si deve neppur tentare di dipingere: il sole è fra queste.
      Tutti i familiari, compresi Basco e Nicoletta, eran riuniti nella camera di Mario, nel momento in cui entrò Cosette. E, come apparve sulla soglia, sembrò ravvolta in un nimbo.


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I miserabili
di Victor Hugo
pagine 1886

   





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