Pagina (1750/1886)

   

pagina


Pagina_Precedente  Pagina_Successiva  Indice  Copertina 

      In quell'occasione, Mario notò che Fauchelevent parlava bene e perfino con una certa elevatezza di linguaggio. Eppure, gli mancava qualche cosa; Fauchelevent aveva qualcosa di meno dell'uomo mondano, e qualcosa di più.
      Mario, intimamente, in fondo al suo pensiero, circondava d'ogni sorta di mute domande quel Fauchelevent, verso di lui semplicemente benevolo e freddo; e di tanto in tanto gli veniva qualche dubbio sui suoi ricordi. Nella sua memoria v'era un vuoto, un angolo scuro, un abisso scavato da quattro mesi d'agonia, e molte cose vi si erano perdute. Egli giungeva perfino a chiedersi se era proprio vero che avesse visto Fauchelevent, un uomo così serio e così calmo, nella barricata.
      Del resto, non era quello il solo stupore che le apparizioni e le sparizioni del passato gli avessero lasciato nella mente; né bisognerebbe credere ch'egli fosse liberato da tutte quelle ossessioni della memoria che ci costringono, anche se felici, anche se soddisfatti, a guardare malinconicamente indietro. La testa che non si volge mai verso gli orizzonti scomparsi non contiene né pensiero né amore. Ogni tanto, Mario si prendeva il capo fra le mani ed il vago passato tumultuoso attraversava il crepuscolo che incombeva sul suo cervello. Rivedeva cadere Mabeuf, sentiva Gavroche cantare sotto la mitraglia, sentiva sotto le labbra il freddo della fronte d'Eponina; Enjolras, Courfeyrac, Prouvaire, Combeferre, Bossuet, Grantaire, tutti i suoi amici gli si rizzavano davanti, per poi dissiparsi. Tutti quegli esseri cari, dolorosi e valorosi, incantevoli o tragici, eran dunque sogni?


Pagina_Precedente  Pagina_Successiva  Indice  Copertina 

   

I miserabili
di Victor Hugo
pagine 1886

   





Mario Fauchelevent Fauchelevent Fauchelevent Fauchelevent Mario Mabeuf Gavroche Eponina Enjolras Courfeyrac Prouvaire Combeferre Bossuet Grantaire